Never Diet Test — Report 2025

Questo è un report “speciale”: invece di fotografare un singolo anno, mette insieme i dati aggregati 2023–aprile 2025. Il motivo è semplice: per partire bene ci serve una base ampia e stabile, così da capire dove si incastra davvero chi vuole stare bene e in forma.

Da qui in poi, l’idea è pubblicare un report annuale (2026, 2027, …) con la stessa struttura, così da confrontare i trend senza cambiare metrica a metà strada.

Se vuoi contestualizzare il test (cos’è, come funziona, perché 4 Aree e 9 Fattori), il punto di partenza è la pagina del metodo: Never Diet.

Come leggerlo

Usalo come useresti una checklist di manutenzione.

Quando vedi un numero basso, la domanda non è “cosa devo fare di più?”. È: dove mi sta costando nella settimana reale? Perché spesso il collo di bottiglia non ti blocca solo lì: ti costringe a compensare altrove (fame, stress, scelte impulsive, allenamenti discontinui, rigidità).

  • Parti dal fattore più fragile, non dalla leva che ti piace di più.

  • Cambia una cosa alla volta per 7–14 giorni, poi osserva i segnali.

  • Cerca progressi “noiosi”: fame più ordinata, energia più stabile, settimana più replicabile.

I dati qui sotto sono aggregati e anonimizzati. Il test serve a orientare decisioni pratiche, non a “diagnosticarti”.

Per chi è / Non è

Per chi è

  • Vuoi capire dove si inceppa la tua forma fisica “reale”: non la teoria perfetta, ma la settimana che riesci a ripetere.

  • Hai provato a sistemare tutto insieme (alimentazione, allenamento, routine, integratori, motivazione) e ti sei perso.

  • Vuoi una direzione semplice: un collo di bottiglia, una mossa sensata, segnali da osservare.

Non è

  • Una classifica di “brave/i” e “scarse/i”.

  • Un sostituto di chi ti segue se hai una situazione clinica complessa.

  • Una prova che “basta la forza di volontà”: qui guardiamo i pattern, non le colpe.

In breve

Il punto che emerge più spesso è controintuitivo: non è quasi mai un singolo “trucco” a sbloccare i risultati. Quello che sposta davvero l’ago è riparare l’anello debole del tuo sistema, e farlo in modo che resti in piedi quando arriva la vita (lavoro, stress, poco sonno, socialità).

Dentro questo report trovi:

  • Le medie dei 9 fattori (dove, in media, si perde più terreno).

  • Quali fattori risultano più spesso il “minimo” (l’anello debole tipico).

  • Un pattern che torna tantissimo: il Weak Link Effect (sistema quasi ok, ma un punto che crolla e trascina tutto).

  • Come trasformare questi numeri in una mossa pratica (senza finire nel perfezionismo).

Dati e metodo

Da dove arrivano i dati

Dataset analizzato (dopo pulizia “tecnica” e rimozione duplicati dove possibile): 4.258 compilazioni.

N = compilazioni post-pulizia (non quante persone, ma quante compilazioni differenti).

  • 2023: 295

  • 2024: 3.855

  • 2025 (gen–apr): 108

Rimozione duplicati e limiti

  • 2023 e 2025: quando è stato possibile riconoscere compilazioni dagli stessi utenti, abbiamo rimosso compilazioni duplicate nello stesso giorno e abbiamo applicato una regola di “finestra” (15 giorni) per evitare che ricompilazioni ravvicinate gonfiassero il campione.

  • 2024: il lavoro di rimozione duplicati qui è stato più difficile (non abbiamo raccolto dati per individuare gli utenti, come l’email). In questo caso, abbiamo rimosso compilazioni identiche fatte a poca distanza, indicanti con molta probabilità “doppioni”.

Tradotto: questo report è ottimo per vedere pattern di sistema. Non è una stima perfetta di “quante persone” abbiano un problema specifico.

Risultati principali

Medie dei 9 fattori

Ordine dal più basso al più alto:

  • Sleep: 4,94

  • Bad Habit: 5,13

  • Drug Use: 5,19

  • Exercise: 5,34

  • Nutrition: 5,35

  • Mindset: 5,41

  • Stress: 5,42

  • Identity: 5,74

  • Efficiency: 5,89

Una lettura “Never Diet” pulita:

  • In media, sonno e recupero sono la base più fragile.

  • Subito dopo c’è un blocco “terra terra”: abitudini/derive, gestione di sostanze/alcool, e qualità del movimento.

  • La parte che tende a reggere meglio è l’area “esecutiva”: organizzazione, continuità, identità pratica (cioè: quanto ti comporti davvero da persona che si muove e si nutre in modo solido).

Cosa potrebbe voler dire, nella vita reale

Qui è facile cadere nella lettura sbagliata: “Ah, allora devo dormire di più e basta”. No.

Quello che questi dati suggeriscono è più utile (e più scomodo): il recupero è spesso la leva che decide quanta frizione ti costa tutto il resto.

  • Se Sleep è basso, può succedere che tu riesca anche ad allenarti e a “mangiare bene”… ma pagando con più fame serale, più scelte impulsive, più bisogno di compensare nel weekend. In pratica: non perdi forza di volontà, perdi margine.

  • Se Bad Habit e Drug Use sono bassi, spesso il problema non è “la dieta”: è la presenza di derive ricorrenti (serate, alcol, snack, scrolling fino a tardi) che rompono il ritmo, e il ritmo è ciò che rende sostenibile il resto.

  • Se Exercise è medio-basso, a volte non è “pigrizia”: è una settimana troppo densa per essere replicabile. Il punto non è aggiungere volume, è trovare un minimo che resti in piedi.

Se vuoi la lente energetica e fisiologica (senza ridurla al meme “calorie in/calorie out”), il riferimento interno è: The Calorie Project.

Medie per Area

Le 4 Aree sono una media dei fattori che le compongono:

  • EAT: 5,27

  • MOVE: 5,38

  • FEEL: 5,18

  • ENJOY: 5,59

Nota importante: FEEL è “tirata giù” soprattutto da Sleep. Questo è uno dei motivi per cui, in pratica, quando sistemi il recupero spesso migliori anche il resto (fame, voglie, allenamento, aderenza).

Il pattern che spiega molte “false ripartenze”

1) Weak Link Effect

Per ogni compilazione abbiamo confrontato:

  • la media dei 9 fattori

  • con il fattore più basso (l’anello debole)

Risultato: il gap medio è 2,52 punti.

Questo significa che, molto spesso, la persona non è “messa male ovunque”: è quasi ok, ma ha un punto fragile che fa da collo di bottiglia.

Una lettura pratica: puoi avere una media discreta e sentirti comunque “bloccata/o”. Non perché sei incoerente, ma perché stai tentando di far funzionare un sistema con un pezzo che non regge il carico.

Per rendere l’idea con una regola semplice: circa 1 compilazione su 8 mostra questo profilo (media almeno discreta, ma almeno un fattore molto basso). È il tipo di situazione in cui:

  • provi a “ottimizzare” allenamento o alimentazione

  • ma continui a perdere trazione

Perché il problema non è la raffinatezza del piano: è l’anello debole che ti costringe a compensare (con stress, fame, rigidità, o abbandono).

2) Qual è più spesso l’anello debole

Guardando quale fattore risulta più spesso il minimo (cioè “il più basso della tua mappa”), i primi sono:

  • Nutrition: 28,9%

  • Mindset: 14,0%

  • Drug Use: 12,1%

  • Sleep: 9,9%

  • Bad Habit: 8,3%

Qui vale una piccola inferenza utile: “minimo” non significa “sei pessima/o qui”. Significa “qui è dove si rompe più spesso la settimana”.

  • Se il tuo minimo è Nutrition, spesso non manca informazione: manca un’alimentazione gestibile (pasti replicabili, spesa semplice, decisioni meno frequenti). Quando la struttura è fragile, è più facile entrare nel ciclo “restrizione → esplosione → senso di colpa → ripartenza”. Un ponte utile è: Pasto libero, sgarri e vacanze.

  • Se il minimo è Mindset, di solito non è “pensare positivo”: è carico mentale, rumore decisionale, percezione di non avere controllo. E quando questo scende, spesso seguono anche Efficiency e Identity (il cluster “agency” — vedi dopo).

  • Se il minimo è Drug Use, raramente è un tema morale: spesso è contesto (socialità, abitudini serali, alcol nel weekend). La domanda utile è: quali scelte diventano più difficili il giorno dopo? (sonno, appetito, allenamento, routine).

  • Se il minimo è Sleep, prova a notare se stai vivendo una forma di “debito di recupero”: magari non sei “sempre distrutta/o”, ma hai bisogno di compensare con caffè, snack, craving serali, allenamenti sempre più faticosi.

I fattori si muovono a cluster

Quando guardi le correlazioni (soprattutto sul 2024, che è il campione più grande), vedi due cluster/blocchi che si accendono insieme:

  • un cluster “agency/esecuzione”: Mindset, Efficiency, Identity

  • un cluster “fondamenta fisiche”: Nutrition, Exercise, Sleep

Associazioni forti che emergono (senza farne magia):

  • Mindset ↔ Efficiency

  • Efficiency ↔ Identity

  • Nutrition ↔ Exercise

  • Exercise ↔ Sleep

La parte interessante non è la correlazione in sé. È cosa te ne fai.

Due letture rapide (senza numeri, solo logica):

Se il cluster agency è basso (Mindset–Efficiency–Identity)
Semplifica il piano: riduci decisioni, abbassa la complessità, scegli un minimo replicabile (pasti base + allenamenti essenziali).

Se il cluster fondamenta è basso (Sleep–Nutrition–Exercise)
Stabilizza la base: recupero prima, poi minimo allenamento, poi pasti base. Meno “spinte” e più continuità.

Poi torna alla lettura pratica:

  • Se ti senti “spenta/o” e disorganizzata/o (Mindset–Efficiency–Identity bassi), spesso non serve un piano più complesso: serve un piano più semplice da eseguire.

  • Se senti che “tutto pesa” (Sleep–Exercise–Nutrition), prova a chiederti se la base è diventata troppo instabile: recupero scarso, allenamenti intermittenti, pasti casuali. In quel caso, migliorare un solo mattone (ad esempio orario di sveglia o 2 allenamenti-minimo) può trascinare anche gli altri.

Cosa te ne fai tu, nella tua settimana

Qui il punto non è “fare tutto”. È scegliere la prossima mossa sensata.

Un modo pulito di usarlo è questo: prendi il tuo fattore minimo e chiediti qual è la frizione che genera. Poi scegli una sola mossa per 7–14 giorni.

Se il tuo minimo è Nutrition

Questo potrebbe voler dire che la tua alimentazione è troppo “decisionale”: ogni giorno devi scegliere da zero, e quando sei stanca/o vincono le opzioni più facili (che non sempre sono quelle che ti fanno sentire stabile).

Prova così:

  • Riduci l’attrito: 2–3 “pasti pilota” ripetibili (stessi ingredienti, stessi tempi, stessa spesa) per 7–14 giorni.

  • Scegli un criterio semplice: proteine + volume + gusto, senza divieti assoluti.

  • Se senti che la rigidità ti fa esplodere, usa una regola di rientro: Pasto libero, sgarri e vacanze.

Segnali buoni: meno improvvisazione serale, meno fame “nervosa”, meno bisogno di compensare nel weekend.

Se il tuo minimo è Sleep

Questo potrebbe voler dire che stai vivendo con poco margine: reggi, ma a costo di più fame, più stress percepito, più discontinuità.

Prova così:

  • Prima regola: non inseguire il sonno perfetto. Insegui un “percorso” (orario di stacco, luce, routine breve).

  • Se puoi scegliere una leva sola: stabilizza l’orario di sveglia per 10–14 giorni.

  • Riduci gli stimoli che rubano recupero e poi ti chiedono compensazioni (schermi fino a letto, caffeina tardi, allenamenti sempre massacranti).

Per un set di mosse immediate: Dormire meglio da stasera.

Segnali buoni: energia più stabile, fame più prevedibile, allenamenti meno “pesanti”, più facilità a dire “no” alle derive.

Se il tuo minimo è Mindset (o Stress)

Questo potrebbe voler dire che il problema non è la disciplina, ma il rumore: troppe decisioni, troppe aspettative, troppi “devo”.

Prova così:

  • Riduci il rumore decisionale: meno varianti, più automatismi buoni (stessi pasti base, stesso orario allenamento, stesso giro spesa).

  • Se sei in un periodo pieno, abbassa la complessità: non ti serve un piano eroico, ti serve un piano ripetibile.

Se vuoi lavorare su stress e carico senza farti ingoiare: Gestire stress e fatica.

Segnali buoni: meno “crolli” serali, meno procrastinazione, più continuità anche senza motivazione.

FAQ Never Diet Report 2025

Questi numeri dicono che “la dieta non conta”?
No. Dicono che, per molte persone, il risultato non dipende solo da “cosa mangi”, ma da come quel pezzo si incastra con recupero, stress, allenamento e abitudini. Se vuoi la cornice energetica fatta bene: The Calorie Project.

È un report clinico?
No. È un report di orientamento pratico, basato su dati di un test breve. Se hai condizioni cliniche o sintomi importanti, serve un lavoro dedicato con chi ti segue.

Perché parlate di “compilazioni” e non di “persone”?
Perché nel 2024 non abbiamo raccolto dati che ci permettevano di discriminare gli utenti, come gli indirizzi e-mail: non possiamo deduplicare “per persona”.

Se il mio punteggio è basso, da dove parto?
Dal fattore più basso. Poi scegli una sola mossa per 7–14 giorni. Se provi a fare “upgrade completo”, di solito perdi trazione.

Posso rifare il test più volte?
Sì, ma con un criterio: rifallo quando hai applicato una modifica per un tempo sufficiente da vedere segnali (tipicamente 2–4 settimane), non ogni due giorni.

Vuoi capire qual è il tuo collo di bottiglia?

Il report mostra i pattern. Il test ti dà il tuo punto di partenza.

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