Petto di pollo e tacchino affettati

La domanda sorge spesso quando una persona “si mette a dieta” e, nel tentativo di incrementare l’apporto proteico senza aumentare quello di grassi, usa fonti quali affettati di pollo e tacchino realizzati con ingredienti di scarsa qualità — come quelli imbustati che contengono una serie di ingredienti “inutili”.

Parliamo di quei tipi di affettati di pollo e tacchino etichettati come “zero grassi / light / e simili” nel momento in cui vengono scelti con l’idea che siano “migliori sostituti” ad affettati più genuini — che possono anche essere di pollo e tacchino, ma che è bene siano scelti senza l’idea che l’indicazione “zero grassi / light / e simili” li posizioni come più salutari.

La risposta secca e diretta a quel tipo di affettati di pollo e tacchino è un… GRANDE NO.

Abbiamo già parlato in modo completo di salumi e affettati in dieta, qui vogliamo ribadire un concetto relativo più alla scelta degli alimenti, che degli alimenti in sé. In particolare…

Meno grassi? Anche no…

Non serve puntare ad assumere meno grassi nella dieta, specie se questo significa abbattere notevolmente la qualità degli alimenti che si assumeranno. Evitare un buon crudo o cotto (non serve sgrassarli) pensando che gli affettati di pollo e tacchino confezionati siano “superiori” perché hanno meno grassi, è un modo poco saggio di approcciarsi all’alimentazione.

Qualità alimentare e altre storie

La qualità degli alimenti che mangi è importante, in ogni caso contestualizzandola: pensare alla qualità di un alimento che mangi occasionalmente ha poco senso; ha senso, invece, pensare in termini di qualità agli alimenti che mangi:

  • Frequentemente / Più di una volta alla settimana

  • In quantità abbondante rispetto al resto della dieta; ad esempio, se inserisci un piccolo sfizio, non ha molto senso badare in modo scrupoloso alla qualità; se, invece, parliamo di un alimento più basilare della tua alimentazione (come può essere una fonte proteica, che potrebbe [vedi nota] essere un affettato/salume), il discorso qualità acquisisce rilevanza.

 

Affettato come fonte proteica?

L’affettato / salume, per quanto inseribile come “fonte proteica”, non dovrebbe essere un alimento basilare della tua alimentazione, data l’elevata quantità di sale, conservanti, e la loro classificazione IARC come cancerogeni di tipo 1. Questo — come sottolinea la IARC stessa — non vuol dire che mangiare insaccati e salumi farà sviluppare tumore. In questo caso, è la dose che fa il veleno.

Per questo, meglio basare la nostra dieta quotidiana il più possibile su alimenti “semplici” e poco lavorati, riservando a poche occasioni affettati e salumi — ad esempio, 1-2 volte a settimana come sostituzione parziale o totale di una fonte proteica.

 

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