Mangiare di più, mangiando di meno: aumenta il peso senza ingolfarti
Se il tuo problema non è dimagrire ma mettere su peso e massa muscolare, probabilmente ti sei sentita/o dire mille volte “mangia di più”.
Facile da dire. Meno da fare quando:
ti senti piena/o dopo pochi bocconi;
lavori o studi molto e hai poco tempo per mangiare;
segui approcci come il digiuno intermittente e hai finestre ridotte in cui inserire tutto;
appena provi ad aumentare le porzioni ti senti solo gonfia/o, appesantita/o, “ingolfata/o”.
Qui non parliamo di “spingere a caso sulle calorie”, ma di aumentare la densità energetica dei piatti: più energia e nutrienti, senza riempire lo stomaco fino all’orlo e senza trasformare la dieta in un festival di junk food.
Questa guida è un satellite pratico rispetto al protocollo per ectomorfi di Oukside: se ti riconosci in chi fa fatica a mangiare abbastanza, puoi usarla insieme alla guida su come mettere massa da ectomorfo e agli articoli su cibo vero e bilancio energetico.
Per chi è / Non è
Per chi è
Per te che fai fatica a prendere peso o massa muscolare, anche allenandoti.
Per chi ha appetito limitato, si sazia presto o si sente facilmente “ingolfata/o” se prova ad aumentare il volume dei pasti.
Per chi ha aumentato carichi o volume di allenamento e deve adeguare introito energetico e proteico.
Per chi segue finestre alimentari ridotte (es. digiuno intermittente) e ha bisogno di concentrare meglio l’energia nei pasti.
Per chi non è
Per chi ha come obiettivo principale dimagrire o ridurre la massa grassa: in questo caso ha più senso partire da guide come “The Calorie Project” o “Flessibilità metabolica”.
Per chi ha patologie complesse, malnutrizione clinica o condizioni che richiedono piani nutrizionali specifici: qui servono percorsi dedicati con il Professionista che ti segue.
Per chi cerca l’alibi per “mangiare male a volontà”: qui parliamo di strumenti mirati, non di scuse per ignorare segnali e contesto.
In breve
Se fai fatica a mangiare abbastanza per sostenere allenamento e obiettivi di peso, il problema spesso non è la forza di volontà, ma come sono costruiti i tuoi piatti.
In questa guida vediamo come:
usare il concetto di densità energetica (energia per grammo di cibo) a tuo favore;
aumentare calorie e proteine senza aumentare troppo il volume dei pasti;
“sporcare” la dieta in modo intelligente, senza trasformarla in un’abbuffata continua;
coordinare queste strategie con allenamento e vita reale.
L’obiettivo non è farti vivere con creme, salse e biscotti, ma rendere più densi i piatti che hai già, aggiungendo leve mirate nelle giornate in cui ti servono.
Princìpi
1. Ti sazi più per volume che per calorie
Il senso di pienezza che senti a fine pasto dipende molto dal volume di cibo nello stomaco e da quanto devi masticare, non solo dalle calorie.
A parità di sensazione di “piatto pieno”, un pasto può portare molte più o molte meno chilocalorie a seconda di quanta acqua, fibre e grassi contiene. Per questo chi tende a scegliere sempre piatti molto voluminosi e ricchi di fibra, ma poveri di energia, può pigiare poco sull’acceleratore delle calorie anche se “mangia tanto” a occhio.
2. Energia densa sì, ma con nutrienti veri
Aumentare la densità energetica non significa vivere di junk food.
Il punto è spostare una parte della dieta verso alimenti che sono sia energetici che nutrienti: grassi di buona qualità, latticini, frutta secca, cereali meno diluiti, metodi di cottura che non annacquano troppo il cibo.
I cibi ultraprocessati ad alta palatabilità (snack industriali, dolciumi vari) possono essere strumenti da usare in piccole dosi e nei momenti sensati (per esempio, intorno all’allenamento), non il pilastro della dieta.
3. Densità prima di aggiungere volume
Se fai fatica a mangiare, è inutile partire raddoppiando le porzioni.
Prima lavora su come è costruito il piatto:
aggiungi condimenti grassi;
scegli tagli di carne o pesce un po’ più grassi;
riduci leggermente le parti “solo volume” (es. verdure molto acquose dentro il piatto principale) spostandole in altri momenti della giornata.
Solo dopo, se serve, aumenti il volume complessivo.
4. Il contesto conta: non tutti i giorni sono uguali
Non hai bisogno di mangiare allo stesso modo tutti i giorni.
Nei giorni di allenamento, soprattutto se intensi, ha senso concentrare una parte degli alimenti più densi vicino al workout.
Nei giorni di lavoro molto impegnativi, può tornare utile puntare su pasti semplici ma ben fortificati, che richiedono poca logistica.
Nei giorni di decompressione, puoi tenere piatti un po’ meno densi, ascoltando fame e sazietà.
La densità energetica è una leva che puoi modulare a seconda della giornata, non un interruttore on/off.
5. Segnali e performance prima dei numeri
Puoi usare app, pesate e conteggi come riferimento, ma non puoi ridurre tutto a formule.
Nel tempo, quello che conta davvero è:
come ti senti durante e dopo i pasti;
come ti alleni e recuperi;
come si muovono peso, circonferenze e performance.
Se sei ossessionata/o dai numeri ma ti senti sempre piena/o, gonfia/o e svogliata/o, la priorità non è spingere ancora sulle calorie, ma ripensare qualità e distribuzione di quello che mangi.
Cosa dicono le evidenze
Densità energetica e introito
La densità energetica è l’energia per grammo di cibo. A parità di peso del pasto, piatti più densi portano più chilocalorie.
Studi controllati mostrano che quando le persone mantengono simile il peso del cibo mangiato, pasti a maggiore densità energetica aumentano l’introito calorico, mentre pasti a densità più bassa lo riducono, anche se la sensazione di pienezza percepita è simile.
In pratica: se riempi il piatto con cibi molto acquosi e poveri di energia, tenderai ad assumere meno calorie rispetto a piatti visivamente simili ma più densi.
Strategie “food first” per chi deve aumentare l’introito
Nella gestione della sotto-nutrizione o del sotto-peso, molte linee guida cliniche propongono prima un approccio “food first”: fortificare i piatti con alimenti ad alta densità energetica (grassi, latticini, salse, frutta secca), prima ancora di ricorrere a supplementi in bevanda. Questa strategia può aumentare l’introito fino a un buon 20–30% in più senza aumentare troppo il volume percepito.
Per casi clinici complessi esistono prodotti specifici (“oral nutritional supplements”), ma nei contesti di vita quotidiana e sport spesso è sufficiente lavorare sui piatti di tutti i giorni.
Palatabilità, combo grassi-carboidrati e appetito
L’appetito non dipende solo dalle calorie: contano molto palatabilità dei cibi, combinazione di macronutrienti, velocità con cui mangi.
Alcuni studi suggeriscono che cibi con combinazioni bilanciate di grassi e carboidrati e sapori intensi aumentano il desiderio di mangiare e il “reward” percepito, mentre texture che ti costringono a mangiare lentamente tendono a ridurre l’introito.
Questo è un coltello a doppio taglio:
per chi tende a mangiare troppo, questi stimoli vanno dosati;
per chi fatica a mangiare abbastanza, possono essere strumenti utili se inseriti in modo mirato e non lasciati liberi di colonizzare tutta la dieta.
In pratica: aumentare la densità senza ingolfarti
1. Verifica che ti serva davvero
Prima di correre a “sporcare” la dieta, chiediti:
Ho davvero bisogno di aumentare peso o massa muscolare?
Se sei già in un range sano e ti senti bene, forse il problema non è “mangiare di più”, ma come ti alleni o come stai leggendo il tuo corpo.Quali sono i miei segnali attuali?
Fai un check su: energia, performance, fame, recupero, sonno.
Se non sei sicura/o, può essere utile confrontarti con chi ti segue o usare guide come “Ectomorfo: come mettere massa” per capire dove ti posizioni.
2. Rendi più densi i piatti che già mangi
Parti dai piatti che fai più spesso e chiediti: come posso aggiungere energia senza raddoppiare il volume?
Alcuni esempi pratici:
aggiungi olio extra, burro o ghee a fine cottura su pasta, riso, verdure, legumi;
scegli latticini interi (yogurt intero, formaggi a media stagionatura) invece delle versioni “magre”;
aggiungi frutta secca e semi a yogurt, insalate, piatti unici;
usa pane, focaccia o patate come base di accompagnamento ai secondi invece di riempire tutto con sola verdura;
non lesinare su parmigiano, pesto, maionese di qualità, hummus come condimenti aggiuntivi.
Sono tutti modi per alzare la densità energetica senza stravolgere il piatto.
3. Gestisci le verdure con criterio
Le verdure restano importanti, ma se ti riempiono troppo:
evita il mantra “verdure a sazietà” dentro il pasto principale;
pensa alle verdure come contorno o come snack separato, non come base che occupa tutto il piatto;
usa verdure cotte e condite in modo generoso quando vuoi aumentare un po’ la densità, oppure crude croccanti in porzioni più piccole lungo la giornata.
L’obiettivo non è togliere le verdure, ma non usarle per riempire tutto il volume quando il tuo problema è mangiare troppo poco.
4. Scegli carboidrati più densi (e quando alleggerirli)
Se hai uno stomaco “piccolo” o fai poche occasioni di pasto, conviene che i carboidrati che scegli siano abbastanza densi:
riso, pasta, pane, patate, prodotti da forno semplici;
frutta essiccata o disidratata in piccole porzioni.
Puoi usare versioni più “sporche” (ad esempio prodotti da forno dolci o cioccolato) intorno all’allenamento, quando il corpo tollera meglio un carico di carboidrati e grassi.
Nei momenti in cui senti di essere già piena/o o stanca/o, punta su carboidrati più semplici e facilmente digeribili, evitando combinazioni che ti appesantiscono troppo.
5. Usa la “sporcatura” in modo intelligente
“Sporcare” la dieta non significa buttare via tutto e vivere di junk.
Significa, per esempio:
trasformare un piatto “perfettino” in un piatto un po’ più ricco aggiungendo formaggi, salse, condimenti;
scegliere ogni tanto un dessert calibrato come parte del pasto, non come extra infinito;
inserire 1–2 volte a settimana un pasto volutamente più denso in giorni di allenamento intenso.
L’idea è che questi alimenti giocano nella tua squadra, non la sabotano. Il contesto (quanti, quando, in che quadro) fa la differenza.
6. Liquidi e semi-liquidi: quando possono aiutare
Se ti sazi molto con i cibi solidi, puoi usare cibi semi-liquidi o liquidi per veicolare calorie:
smoothie con yogurt intero, frutta, miele, frutta secca frullata;
creme di verdura arricchite con olio, panna o formaggio;
bevande caloriche sensate (per esempio latte intero o bevande proteiche ragionate).
Non è obbligatorio, e non serve riempirsi di bibite zuccherate, ma in alcune fasi possono essere strumenti comodi.
7. Incastra il tutto con allenamento e cicli di carico
Tutte queste strategie funzionano meglio se inserite in un quadro di:
allenamento di forza strutturato, con progressione chiara;
cicli di carico e recupero sensati (vedi anche “Stress, relax, adapt”);
sonno decente e gestione dello stress.
Se cerchi di mangiare di più ma alleni poco i muscoli o ti alleni in modo caotico, rischi semplicemente di spostare la bilancia senza costruire la forma fisica che ti interessa.
Pasti principali e snack: da cosa dipende?
Prima di decidere se puntare su molti snack o soprattutto sui pasti principali, guarda come reagisci nella pratica:
se gli spuntini ti tolgono così tanta fame da arrivare ai pasti principali senza appetito, ha più senso concentrare l’energia sui pasti principali, rendendoli un po’ più densi e usando gli snack solo quando servono davvero;
se invece i pasti principali più abbondanti ti danno nausea, pesantezza o difficoltà digestive, meglio spezzare: pasti leggermente più leggeri e 1–2 snack calorici ma piccoli distribuiti nella giornata;
se fai fatica sia ad aumentare i pasti sia ad aggiungere snack, la leva principale resta come sono costruiti i piatti: più alimenti densi, meno volume “vuoto” e, se serve, l’aiuto di preparazioni semi-liquide come smoothie e frullati poveri di fibra ma ben fortificati.
Non esiste uno schema giusto in assoluto: l’importante è che la struttura che scegli ti permetta di mangiare abbastanza senza sentirti costantemente ingolfata/o.
Segnali da osservare (e quando fermarti)
Segnali che stai usando bene queste strategie
Il peso sale lentamente (per esempio 0,25–0,5% del peso corporeo al mese) senza salti improvvisi.
Il senso di “ingolfamento” si riduce: ti senti sazia/o ma non satura/o.
Le performance in allenamento migliorano (carichi, resistenza, recupero).
La digestione è generalmente buona, con eventuali piccoli aggiustamenti in corso d’opera.
Riesci a mantenere queste modifiche per diverse settimane senza viverle come una forzatura continua.
Segnali che stai esagerando o usando male la densità
Senti spesso nausea, pesantezza, reflusso o gonfiore importante.
Il peso sale molto velocemente, con accumulo visibile soprattutto a livello addominale.
Ti ritrovi a usare sempre più spesso cibi molto processati come “stampella” emotiva.
Le performance in allenamento non migliorano o peggiorano nonostante le calorie in più.
In questi casi può avere senso:
fare un passo indietro sulla quantità di cibi molto densi e ultra-processati;
lavorare prima su distribuzione dei pasti e gestione dello stress;
confrontarti con il Professionista che ti segue, soprattutto se hai sintomi gastrointestinali importanti o patologie note.
FAQ “Mangiare di più, mangiando di meno”
Questa guida vale anche se voglio dimagrire?
No, non direttamente. Qui ragioniamo su come aumentare l’introito per chi non riesce a mangiare abbastanza. Se vuoi dimagrire, puoi usare in parte lo stesso concetto di densità ma “al contrario”: più cibi a bassa densità energetica, più volume con meno calorie. Per quello però è meglio partire da articoli come “The Calorie Project”.
Posso fare tutto con cibo “vero” senza usare junk food?
Sì. Puoi ottenere aumenti significativi di energia usando oli di qualità, frutta secca, semi, latticini interi, legumi ben conditi, cereali più densi. Gli alimenti più processati possono restare sullo sfondo come strumenti opzionali, non obbligatori.
E se ho colesterolo alto o altri problemi metabolici?
In questi casi la priorità è sempre il lavoro con il team che ti segue. Puoi comunque ragionare di densità energetica, ma privilegiando grassi insaturi (olio extravergine, frutta secca, pesce grasso) e scelte coerenti con le indicazioni del tuo Medico o Nutrizionista.
Devo per forza abbandonare il digiuno intermittente se non riesco a mangiare abbastanza?
Non per forza, ma se le finestre in cui mangi sono troppo strette, può diventare complicato raggiungere l’introito che ti serve. Puoi:
allargare leggermente la finestra;
rendere più densi i pasti dentro quella finestra;
inserire eventualmente uno snack liquido o semi-liquido in più.
L’importante è che la struttura che scegli sia al servizio dei tuoi obiettivi, non il contrario.
Meglio aggiungere snack o aumentare i pasti principali?
Entrambe le strade possono funzionare. Se gli snack ti rubano troppo appetito ai pasti principali, meglio concentrarsi su pasti più densi e usare gli spuntini solo quando servono. Se i pasti grossi ti appesantiscono, meglio alleggerirli e inserire 1–2 snack calorici ma piccoli. In tutti i casi scegli la struttura che ti permette di mangiare abbastanza senza sentirti sempre ingolfata/o.
-
Rolls BJ. Dietary energy density: applying behavioural science to weight management. Nutr Bull. 2017.
Ledikwe JH, et al. Dietary energy density is associated with energy intake and weight status in US adults. Am J Clin Nutr. 2006.
Klos B, et al. Impact of energy density on energy intake in children and adults: a systematic review and meta-analysis. Nutr Rev. 2023.
British Association for Parenteral and Enteral Nutrition (BAPEN). Food First: Food Enrichment. Linee guida su fortificazione dei pasti.
Baldwin C, Weekes CE. Dietary advice with or without oral nutritional supplements for disease-related malnutrition in adults. Cochrane Database Syst Rev. 2012.
Derbyshire Medicines Management. Management of undernutrition in adults: Big nutrition for small appetites. Linee guida locali.
Stubbs RJ. Diet composition and energy intake in humans. Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci. 2023.
Rogers PJ, et al. Evidence that carbohydrate-to-fat ratio and taste, but not energy density or NOVA level of processing, are determinants of food liking and food reward. Appetite. 2024.
Pronto ad iniziare con il Metodo Oukside?
Fai il Never Diet Test (9 domande, 2 minuti) e ricevi la guida Never Diet Essential.
Fai il Never Diet Test