L’allenamento per dimagrire di Homer Simpson
Il mondo dell’allenamento è pieno di stereotipi. E di contro-stereotipi che, a ben vedere, sono solo stereotipi travestiti. Da una parte: “correre non serve a dimagrire”. Dall’altra: “per mettere massa muscolare servono solo i pesi, tanta sala pesi e schede infinite”.
In mezzo, spesso, non c’è spazio per chi vuole stare bene e in forma avendo una vita vera: lavoro, famiglia, imprevisti, poca voglia di vivere in palestra. E che vorrebbe un allenamento per dimagrire che regga una settimana reale, non una vita da atleta professionista.
Per uscire da questo vicolo cieco, qui usiamo un caso estremo ma molto familiare: Homer Simpson. Nella serie lo vedi in versioni opposte: la puntata in cui si lascia andare completamente e ingrassa a dismisura per lavorare da casa, e quelle in cui compare insospettabilmente “tirato” o più muscoloso per esigenze di trama. Sono caricature, ma funzionano come tre foto simboliche di un percorso: molto fuori forma, a metà strada, appassionato di palestra.
Ti porto lungo questo percorso immaginario per capire come cambiano:
gli obiettivi;
i parametri con cui monitori i progressi;
l’allenamento vero e proprio.
Tu non sei Homer Simpson, e non devi assomigliargli in nessuna di queste versioni. Ma se impari a progettare il percorso per un personaggio così estremo, puoi progettare anche il tuo, senza schede impossibili e senza fissarti sulla palestra.
Per chi è / Non è
Per chi è questa guida
Per te che parti da un livello principiante o intermedio e vuoi dimagrire senza diventare “malata/o di palestra”.
Per te che ti senti un po’ “Homer”: ti sembra di essere sempre in rincorsa, ti muovi poco, ti arrivano consigli contraddittori.
Per te che vuoi capire come impostare obiettivi, parametri e allenamento invece di seguire l’ennesima scheda generica.
Per chi allena altre persone e vuole una prospettiva più realistica e sostenibile sul percorso da principiante ad avanzato.
Per chi non è
Per chi cerca il programma lampo per gare agonistiche o preparazioni estreme.
Per chi vuole solo una scheda da copiare, senza ragionare su obiettivi e parametri.
Per chi ha condizioni cliniche complesse (cardiopatie, patologie metaboliche importanti, dolore persistente, ecc.): in questi casi serve un lavoro dedicato con il professionista che ti segue.
In breve
In questo articolo usiamo Homer come personaggio-guida per ragionare sul percorso, non per trovare “l’allenamento perfetto”. L’idea è capire come costruire un cammino che parta da una condizione scarsa e arrivi a un corpo che regge allenamenti più seri, con un programma per dimagrire che si possa adattare nel tempo.
Prima vengono obiettivi e parametri, poi l’allenamento.
Il percorso si può leggere in tre fasi (partenza, fase intermedia, fase avanzata), ognuna con un focus diverso.
All’inizio bastano mobilità + camminate decenti; la parte più tecnica si costruisce dopo, non subito.
Quando sali di livello, aggiungi progressivamente lavoro contro resistenza e HIIT, non tutto insieme.
Princìpi dell’allenamento “stile Homer Simpson”
Obiettivi → Parametri → Allenamento (in quest’ordine).
Prima decidi cosa vuoi ottenere, poi come lo misuri, infine scegli come allenarti.Allenamento e Movimento non sono la stessa cosa.
Camminare, salire le scale, fare le faccende domestiche sono Movimento. L’allenamento è Movimento strutturato: ha tempi, intensità, progressioni chiare.All’inizio vince la semplicità.
Se arrivi da anni di poca attività o da tanti tentativi saltati, complicare subito l’allenamento è il modo più veloce per mollare.I parametri devono essere pratici.
Peso, circonferenze, come ti stanno i vestiti, confronto fotografico: strumenti semplici, ma usati in modo coerente.L’allenamento evolve con te.
Nella fase di partenza la priorità è muoverti e creare spazio per la perdita di grasso. Nella fase intermedia serve proteggere e costruire massa muscolare. Nella fase avanzata lavori sulla ricomposizione corporea e su stimoli più mirati.Costanza batte perfezione.
Meglio uno schema essenziale ripetuto per mesi/anni che il programma “definitivo” abbandonato dopo tre settimane.
Cosa dicono le evidenze
Senza diventare un trattato accademico, alcune idee-chiave che arrivano dalla letteratura:
Dimagrire non è solo “fare deficit”, è decidere da dove il corpo prende l’energia che gli manca.
Nel tempo il corpo è costretto ad attingere alle sue riserve: grasso, ma anche massa muscolare. Il punto non è inseguire un numero preciso di Kcal IN/OUT (che non puoi misurare davvero), ma creare condizioni in cui la maggior parte dell’energia arrivi il più possibile dal grasso corporeo e il meno possibile dai muscoli: alimentazione sensata, proteine adeguate, allenamento contro resistenza, movimento regolare.Più sei lontana/o dalla tua forma migliore, più c’è margine iniziale.
Quando parti da una situazione in cui il grasso corporeo è alto rispetto alla massa muscolare, all’inizio il corpo risponde bene anche a cambi semplici: un po’ più di movimento, un po’ di ordine nell’alimentazione. La priorità è costruire routine movimentate e sostenibili, non ottimizzare ogni dettaglio.Allenamento e dieta lavorano insieme, non solo come “mangia meno e muoviti di più”.
Il bilancio energetico è dinamico: corpo, appetito e dispendio si adattano. Per questo non basta aggiungere allenamento a caso: serve una progressione che tenga conto di come cambi nel tempo.HIIT non è una magia, va inserito al momento giusto.
Protocolli brevi e intensi, usati con criterio e introdotti su una base di movimento già costruita, sono un modo efficiente per migliorare fitness cardio-respiratorio e gestione del tempo, soprattutto nei livelli intermedi/avanzati. Non sono obbligatori, né adatti a chiunque, in qualsiasi fase.Misurazioni: meglio semplici ma coerenti che complesse e caotiche.
Strumenti come plicometria o BIA hanno senso solo se usati bene, sempre nello stesso modo e in aggiunta a parametri più semplici (peso, circonferenze, foto). Non ti serve un laboratorio per iniziare.
Tradotto: il tuo allenamento dovrebbe rispettare dove sei ora, invece di provare a calarti addosso l’allenamento “perfetto” di qualcun altro.
In pratica: il percorso di Homer (e il tuo)
Qui sotto vedi come potrebbe evolvere il percorso di Homer da molto fuori forma a più muscoloso e in forma. Puoi usarlo come traccia per capire in che fase ti trovi e quali sono i focus principali.
Fase 1 — Homer molto fuori forma
Livello: principiante
Obiettivo principale
Iniziare a muoverti con regolarità.
Perdere peso in modo graduale.
Parametri da monitorare
Peso corporeo (con una bilancia qualunque).
Come ti stanno i vestiti (cintura, pantaloni, magliette).
Allenamento di base
3 volte a settimana.
30 minuti di camminata: inizi tranquilla/o e acceleri fino alla velocità che riesci a mantenere per tutti i 30 minuti.
Prima della camminata, esegui un circuito di mobilità.
Circuito di mobilità (2 giri, nessuna pausa)
Prima di camminare puoi fare un breve circuito per “svegliare” articolazioni e muscoli:
Sequenza: bending forward, slanci sagittali, slanci frontali, flessione del ginocchio, flessione/estensione del dorso, flessione/estensione dei polpacci, prisoner squat.
Durata e modalità: circa 30 secondi per ogni esercizio, per 2 giri di fila, senza pause. Al secondo giro prova ad aumentare di poco l’ampiezza dei movimenti rispetto al primo, senza forzare.
Se leggendo tutto questo pensi “tutto qui?”, è un buon segno: la fase di partenza ha bisogno di semplicità, non di eroismo.
Fase 2 — Homer a metà percorso
Livello: intermedio
Dopo diversi mesi (realisticamente 6–9 mesi) di lavoro da principiante, il corpo di Homer inizia ad abituarsi a mobilità + camminata. Serve qualcosa in più.
Obiettivi principali
Continuare a ridurre il grasso corporeo.
Iniziare a preservare (e costruire) massa muscolare.
Parametri da monitorare
Peso corporeo.
Circonferenza vita (e, se vuoi, fianchi per le donne, torace per gli uomini).
Allenamento di base
2–3 sessioni a settimana.
Alternanza fra:
Esercizi contro resistenza (a corpo libero o con attrezzi): serie brevi (3–5 ripetizioni) con recuperi ampi.
HIIT o sforzi ciclici brevi (corsa, cyclette, altri attrezzi): blocchi da circa 20 secondi di lavoro con 1–2 minuti di recupero.
Qui l’obiettivo non è diventare sollevatori o sprinter olimpici, ma sviluppare forza, potenza e controllo, imparare a spingere un po’ di più restando sempre nel perimetro della sostenibilità.
Per i dettagli sulle combinazioni possibili, ha senso appoggiarsi a una guida dedicata alla programmazione sostenibile dell’allenamento o a chi ti segue direttamente.
Fase 3 — Homer appassionato di palestra
Livello: avanzato
In una delle sue versioni, Homer diventa quasi una caricatura dell’appassionato di palestra: massa muscolare in aumento, allenamenti costanti, fissazione sul risultato. Nel mondo reale, questa fase corrisponde a chi si allena da anni con continuità.
Obiettivi principali
Lavorare sulla ricomposizione corporea: ridurre il grasso corporeo mantenendo o aumentando la massa muscolare.
Parametri da monitorare
Circonferenze principali: torace, braccio, vita, fianchi, coscia.
Plicometria (se hai chi la esegue bene).
Confronto fotografico periodico.
Allenamento di base
3–5 sessioni a settimana, ad esempio:
2–3 sessioni contro resistenza;
1–2 sessioni di HIIT (o viceversa, a seconda degli obiettivi e del periodo).
Differenziazione degli stimoli:
lavori più di potenza;
blocchi più ‘metabolici’ (tolleranza alla fatica);
lavori più ‘densi’ per migliorare efficienza.
Qui entra davvero in gioco l’idea che “lo stesso allenamento non è lo stesso allenamento”: con lo stesso schema sulla carta, nel tempo aumentano carichi, qualità del movimento, velocità di esecuzione, capacità di recupero. È così che il corpo continua ad adattarsi.
Schema riassuntivo: principiante, intermedio, avanzato
Per avere tutto sott’occhio, ecco lo schema finale in forma compatta.
Principiante
Obiettivo
Perdere peso e muoverti di più.
Parametri
Peso corporeo.
Taglia dei vestiti.
Allenamento
Mobilità (circuito descritto sopra).
Attività a intensità costante (Steady State) 25–30 minuti, 2–3 volte a settimana.
Intermedio
Obiettivo
Ridurre ancora il grasso corporeo.
Limitare la perdita di massa muscolare.
Parametri
Peso corporeo.
Circonferenza vita.
Allenamento
Allenamento contro resistenza 1–2 volte a settimana.
HIIT 1–2 volte a settimana.
Avanzato
Obiettivo
Mantenere o aumentare la massa muscolare.
Ridurre il grasso corporeo.
Parametri
Circonferenze principali.
Plicometria.
Comparazione fotografica.
Allenamento
Differenziazione degli stimoli.
Contro resistenza 2–3 volte a settimana.
HIIT 1–2 volte a settimana (o viceversa: HIIT prevalente + resistenza secondaria).
Segnali da osservare (e quando fermarti)
Segnali che stai usando bene questa guida
Riesci a rispettare il programma per diverse settimane senza sentirlo ingestibile.
La camminata diventa via via più facile e veloce, senza aumentare a caso durata e chilometri.
Vedi cambiamenti graduali in peso, circonferenze o come ti stanno i vestiti.
Dopo le sessioni ti senti stanca/o “bene”, non distrutta/o.
Ti è più chiaro in che fase ti trovi (principiante, intermedio, avanzato) e non cerchi scorciatoie.
Segnali che stai esagerando o incastrandoti
Aumenti continuamente durata, intensità, complessità senza darti il tempo di adattarti.
Hai dolori articolari o muscolari che non passano con qualche giorno di scarico.
Ti senti costantemente sfinita/o, irritabile, con sonno peggiorato.
Usi HIIT come ‘penitenza’ per quello che mangi, invece che come strumento in un quadro più ampio.
Provi a saltare da principiante ad avanzato copiando la scheda di qualcun altro.
In questi casi può essere utile fare un passo indietro nella progressione o confrontarti con il professionista che ti segue, soprattutto se hai dolore persistente, sintomi strani o condizioni cliniche già note.
FAQ “Allenamento per dimagrire di Homer Simpson”
Se parto da zero, quante volte devo allenarmi a settimana?
Se sei davvero principiante, punta alle 3 volte a settimana di camminata + circuito di mobilità. È molto meglio essere costante su questo per mesi che programmare 5 allenamenti e saltarne 3 ogni settimana.
Devo per forza iscrivermi in palestra?
No. All’inizio puoi fare moltissimo con camminate, mobilità e qualche esercizio contro resistenza a corpo libero o con piccoli attrezzi. La palestra diventa utile quando ti serve più varietà di carichi e strumenti, o quando ti aiuta a ritagliarti uno spazio dedicato.
Quando passo da principiante a intermedio?
Indicativamente quando:
riesci a fare le 3 camminate settimanali senza fiatone eccessivo;
non hai dolori particolari;
hai già perso un po’ di peso e ti senti più “leggera/o” nei movimenti.
Non serve che sia “perfetto”: l’importante è non bruciare le tappe. Se hai dubbi, resta un po’ di più nella fase precedente.
HIIT è obbligatorio per dimagrire?
No. L’HIIT è uno strumento utile ma non indispensabile. Puoi dimagrire benissimo con una combinazione di dieta sensata, attività a intensità costante e un po’ di lavoro contro resistenza. L’HIIT ha senso quando hai già una base di condizione e vuoi un modo più efficiente per allenare cuore e fiato.
Se ho problemi articolari o patologie posso seguire questi protocolli?
Qui entra in gioco il tuo team di riferimento. La struttura in tre fasi ti aiuta a ragionare meglio, ma se hai dolore cronico, problemi cardiaci, respiratori, metabolici importanti o sei reduce da interventi, devi concordare intensità, volumi e progressioni con chi ti segue.
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